La Basilica di Santa Cecilia in Trastevere. I sotterranei e il Giudizio Universale di Pietro Cavallini
A cura di Alberto Pronti
La Basilica di Santa Cecilia sorge nel cuore della vecchia Trastevere, quieto angolo di meditazione in un quartiere tradizionalmente conosciuto come mondano e festaiolo. La visita si articolerà in più punti del complesso, tutti caratterizzati da un grande interesse archeologico, storico e artistico.
L’area archeologica, che si estende sotto l’attuale basilica su una superficie che travalica i confini perimetrali della basilica stessa, è stata oggetto, negli ultimi quattro secoli, e in particolare negli ultimi due, di indagini e di studi che hanno consentito di ricostruirne le vicende storiche e architettoniche nelle sue fasi relative all’antichità classica e cristiana. In particolare, una campagna di scavo, articolata in più fasi e durata dal 1987 al 1997, ha permesso di interpretare in modo più completo le strutture presenti al di sotto della basilica e, soprattutto, ha condotto alla scoperta di un battistero paleocristiano risalente al V secolo d.C. e sostanzialmente integro.
La basilica edificata da Pasquale I all’inizio del IX secolo che, contrariamente al precedente edificio di culto, il titulus Sanctae Caeciliae del V secolo, di cui pure parleremo per ipotizzarne la collocazione, è ancora conservata e può essere agevolmente ricostruita nelle sue linee essenziali.
Il mosaico absidale, coevo alla ricostruzione della basilica, che presenta il classico schema compositivo a sette figure, di origine paleocristiana, il cui tema iconografico dipende dal grande esemplare del tempo di Felice IV (526-530) ai S.S. Cosma e Damiano.
Lo stupendo ciborio di Arnolfo di Cambio che porta incisa, su uno dei piastrini alla sua base, la firma dell’autore e la data del 20 novembre 1293. È uno degli esempi più alti della capacità di questo straordinario allievo di Nicola Pisano di farsi ambasciatore al di fuori dell’area toscana, in particolare in area romana e campana, della tematica classica della scuola pisana, con la sua rinnovata intuizione dello spazio e con la sua tendenza ad orientare la cultura artistica in una direzione che può già dirsi umanistica.
La suggestiva e delicatissima statua di Santa Cecilia, collocata sotto l’altare maggiore e realizzata da Stefano Maderno nel 1600: un’opera rara, in cui l’ideale classico si accende di nuova vitalità barocca, dando vita a un’immagine divenuta poi famosissima ancora ai nostri giorni per l’emozione che riesce a comunicare.
Infine, quanto resta del magnifico Giudizio Universale del Cavallini, opera di straordinaria intensità pittorica ed espressiva, che ci mostra un artista contemporaneo e dello stesso livello artistico di Giotto, con il quale, a cavallo tra il Duecento e il Trecento diede l’avvio, seppure con percorsi separati e in aree diverse, al grande rinnovamento dell’arte italiana che di lì a poco sfocerà nel Rinascimento.
Programma
INFORMAZIONI GENERALI
La visita durerà circa 3 ore.
APPUNTAMENTO
Sabato 7 luglio 2012, ore 09.30 presso l’atrio della Basilica di S. Cecilia (P.za Santa Cecilia 22, 00153 Roma).
QUOTE DI PARTECIPAZIONE
€ 5.00 (Il costo comprensivo dell’ingresso agli scavi e all’affresco di Cavallini).
Coloro che partecipano alle attività associative per la prima volta dovranno effettuare l’iscrizione (tessera annuale: min. € 10.00) che avverrà prima dell’inizio della visita.
PRENOTAZIONE
Prenotazione obbligatoria entro e non oltre lunedì 2 luglio 2012.
Max. 20 partecipanti.
Per prenotarsi occorre inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
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